SCAGLIE / Eclats de débitage
Il progetto ORViAMM prevede naturalmente una tipologia dei vari materiali di scarto proveniente dell'estrazione dei blocchi e della lavorazione delle bozze e poi macine. I diversi tipi di scarto veranno quindi messi in relazione con le fasi della catena operativa. Prima dello sviluppo di questa sezione del lavoro, che si svolgerà nell'ambito di un diploma universitario, presentiamo qui sotto forma fotografica delle prime informazioni su alcuni prodotti di scarto della lavorazione.
SCAGLIE GROSSE
________________________________________________ 1- SCAGLIA GROSSA -1 : profilo triangolare
La punta di questo lato triangolare è pressapocco cent- rale, riposa abbasso (sulla superficie bianca d'appoggio). La lunghezza massima è trasversale al triangolo e parte dalla sua punta.
In realtà questo triangolo della faccia di percussione è spesso curvo (ved. n°3). Nel caso di questa scaglia si potrebbe calcolare con buona approssimazione il raggio di curvatura (40 cm).
_______________________________________________ 3- Veduta zenitale della faccia esterna inversa alla foto n° 2
In primo piano si vede la punta opposta al piano triangolare di percussione. Il carattere arrotondato di quest'ultimo potrebbe indicare che la scaglia è stata staccata da un blocco che già avesse una forma cilindrica o la stesse allora già prendendo.
__________________________________ 4- Faccia interna, con bulbo di percussione
In alto il piano curvo di percussione. Al primo piano la punta opposta al piano. Spazio centrale = 2 concavità di stacco separate da una cresta che parte dal bulbo. Notare che la percussione ha, com'è frequente, dannegiato il bulbo che presenta una scheggiatura al contatto col piano di percussione.
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Le scaglie più grosse (quella presentata qui sopra misura 20 x 16 x 4) offrono un aspetto tipico: un profilo a forma di lungo triangolo appiattito, la cui punta corrisponde al punto di impatto del picone (piano di percussione) e, sulla faccia inferiore, al bulbo di percussione. La lunghezza maggiore corrisponde alla base di questo triangolo. Dalla punta del triangolo parte la seconda lunghezza (qui 16 cm) una cui faccia è quella del bulbo, l'altra, parallela alla prima, quella della superficie con le concavità dovute alle scaglie precedenti.
In questa configurazione si ritrovano le caratteristiche molto simili a quelle della selce tagliata. Di fatto la leucitite (e le lave, di natura microcristalline e dunque vicine ad un vetro) si comportano in modo analogo. La differenza principale sta nel carattere più grezzo del materiale che produce forme rotonde o poco nette, e pocchi spigoli : in questa roccia tutto va in modo tondo e con linee a scalini. A titolo didattico presentiamo sotto ogni foto una trascrizione, una "lettura" morfologica.
È probabile che questo tipo di grossa scaglia (che pesa oltre 1 kilo) provenga dalle prime tappe di lavorazione applicata al blocco primario, quello appena staccato dai fronti di cava.
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SCAGLIE PICCOLE
______________________________________ A- Bozza grezza con impronte delle scaglie di lavorazione (R.26-5°
______________________________________ 1- Petit éclat : face ventrale
__________________________________ 2- faccia ventrale: lieve creste corrispondendo alla diffusione dell'impatto
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Si incontrano regorlarmente scaglie più piccole di quelle presentate di sopra. Ad esempio ecco nella foto a sinistra una scaglia che misura 8 x 6 x meno di 1,5 cm. È piatta e si fa anche difficoltà ad identificare con sicurezza il piano di percussione ed il bulbo (verosimilmente il latto opposto alla punta). Pesa 85 grammi.
È probabile che questa scaglia sia collegata ad una seconda fase delle operazioni di sbozzatura : i dimagrimenti della bozza quando sta raggiungendo la forma di macina, prima che inizi la rifinitura fina delle superfici e delle particolarità della forma. Potrebbe corrispondere ad esemio allo stato della bozza della FIG. A qui accanto.
Questa scheggia sarà stata prodotta non come quella in alto dal piccone ma con un atrezzo più piccolo, probabilmente ancora di percussione lanciata* e sicuramente più pesante dello strumento tipo punteruola o scalpello, che dunque poteva essere del tipo martellina**.
Presentiamo tramite un sequenza di immagini i diversi aspetti che intravediamo attualmente su una scaglia piccola, un lettura preliminare che permette di identificare una scaglia prima che il progetto ORViAMM abbia condotto ogni analisi tipologica e tecnologica precisa.
Con i termini "lato (o faccia) ventrale" intendiamo il lato di distacco dal blocco, mentre im lato "dorsale" presenta i segni dello stacco di scaglie anteriori. La faccia dorsale corrisponde alla superficie del blocco prima dell'impatto che stacca la nuova scaglia.
------- Le miniature possono essere ingrandite cliccando su di esse. Le immagini possono essere esaminate sotto forma di piaporama cliccando sulla freccia che compare sul loro bordo di sinistra o di destra.
*sulle diverse modalità della percussione, a parte naturalmente le pagine fondamentali di L'homme et la matière di Leroi-Gourhan, consigliamo le pagine di Gilbert Durand - Les structures anthropologiques de l'imaginaire, che si troveranno direttamente in italiano qui : G. Durand - Strutture antropologiche / percussione
** per un esempio ben illustrato dei principali strumenti di lavorazione della pietra, sopratutto di percussione lanciata, si può anche se in ambito medievale, consultare con profito le pagine delle Prof. Coppola dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli : http://www.unisob.na.it/Materiale%20e%20ricerche/siti/medioevo/Coppola-Sito1/66/dettagli.htm .
______________________________________________ 3- Lato ventrale : zona d'impatto
con (parte in giallo) lieve scheggiatura del tallone (piano d'impatto = latto a destra). Il bulbo di percussione sta a sinistra dell'area gialla, tra le due creste raffigurate in giallo.
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_____________________________________________ 5- lato ventrale della scaglia
La parte inferiore corrisponde al piano d'impatto (tallone), si vede bene il bulbo di percussione. In alto, la punta (parte distale) viene determinata dallo sbocco dell'onda di percussione.
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SCHEGGE
Resta da considerare la penultima categoria di "by-products", la più piccola di tipo scheggiatura. Si tratta di pezzi grandi come un'unghia. Queste schegge vengono prodotte da strumenti di percussione posata, tipo scalpello, punteruola (fr. ciseau, broche ou pointe). Si trattano di schegge molto piatte, la cui dimensione sta sui 2 cm. Lo spessore è di alcuni millimetri. Ne presenteremo ulteriormente degli esempi documentati da foto.
Aldilà di questa categoria (ripetiamo che consideriamo qui delle classe grezze, definite in modo empirico prima di ogni studio preciso atto a definire tipologie e classi dimensionali) resta la polvere di cava, prodotta sia dalla sega (non utilizzata in Antichità nelle rocce dure quali la leucitite) sia dall'azione del picone di cava durante la realizzazione di trincee (fr. saignées) di delimitazione dei blocchi (in cui la percussione per parte schiaccia la roccia).
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COUCHE D'ECLATS de TAILLE dans la CARRIERE ROMAINE de MEULES de St. CHRISTOL-LE-CHAUDRY (France, Cher -18) / STRATO di SCAGLIE nella CAVA di MACINE ROMANE di St. CHRISTOL-le-CHAUDRY (Francia, Cher, 18).
Fonte/ Source: LAVILLE, RACF 1963
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R.15 : un fosso seziona un mucchio di scaglie
Nella zona rinvenimenti R.15, nel pendio sopra La Chiusetta e il Laghetto, un fosso che finisce alla strada forestale bianca evidenzia nella sua parete Est, una bella e tipica sequenza stratigrafica che troverete esposta in questa pagina sulla base di foto.
Resta da realizzare il rilievo preciso e l'esplorazione archeologica: non si sa per niente se questo deposito sia subattuale o antico : è tutto ancora da vedere.
Data ultimo aggiornamento: 05/07/2021